
Pronti a una nuova sfida, ma fuori dal coro
Lanciare un nuovo portale d’informazione come “Ambiente d’Italia” è una grande sfida in questo mondo dove la presenza dei media è ridondante. Ma il nostro scopo non è solo informare aggiungendoci agli altri, ma fornire una chiave di lettura dei fatti fuori dal coro. Diciamoci però la verità: la svolta “green”, per quanto sia a volte poco digeribile, è l’unica strada da percorrere.
Siamo da anni di fronte a emergenze che si susseguono. Il nostro pianeta non sta morendo, però non possiamo fingere che non sia malato. Il cambiamento climatico sta mettendo a dura prova il mondo intero, le risorse naturali (sia fonti energetiche sia fonti alimentari) non sono infinite, gli agenti inquinanti sono numerosi e con poche prospettive di riduzione a livello globale. La lista dei problemi e delle calamità è lunghissima ed è sotto gli occhi di tutti.
Quale sarà il ruolo di “Ambiente d’Italia”? Piccolo o grande che diventi, servirà a stimolare l’interesse su temi come il clima, l’ambiente, l’energia e altro ancora. Ma questi argomenti di grande attualità saranno affrontati a 360 gradi, senza il timore di urtare la sensibilità di qualcuno. Essere chiari e senza retropensieri è una virtù che diverrà il nostro motto. Ma ci sarà molto di più. A sviscerare materie così attuali e allo stesso tempo così complesse saranno degli esperti in ogni settore, i quali non solo forniranno un’analisi accurata, ma si confronteranno anche con specialisti che hanno opinioni diverse.
Inoltre, un gruppo di giornalisti provvederà a riportare notizie aggiornate e puntuali per dare spazio anche ai fatti oltre che alle idee.
Senza però mai perdere di vista lo scopo e cioè difendere l’ambiente e camminare verso la transizione energetica. L’ecosostenibilità è un obiettivo in ogni campo, non dobbiamo però rincorrerla a occhi bendati. La politica economica, industriale, energetica deve essere sostenibile non solo per l’ambiente, ma anche per le imprese e per il sistema Paese. E questo non è solo compito del governo e delle istituzioni, ma presuppone anche il contributo delle imprese e un’opinione pubblica sensibilizzata. Non dobbiamo restare indietro, ma non bisogna neppure fare passi più lunghi delle nostre gambe. Perché è facile inciampare quando non si è attrezzati per affrontare le sfide del futuro.
Ecco, il nostro obiettivo oggi è sensibilizzare istituzioni, imprese e cittadini, formalizzando proposte e anche critiche costruttive affinché la tutela dell’ambiente non diventi solo un feticcio sventolato dai talebani del green deal, ma una meta raggiungibile concretamente e senza tanti slogan.









