Rafforzare la resilienza energetica e la cooperazione Usa-Ue

In questo contesto di alto profilo istituzionale e diplomatico, Corrado Clini, già Ministro dell’Ambiente e tra i protagonisti della cooperazione Italia–USA in materia di tecnologie pulite, ha offerto un intervento che va oltre la contingenza politica: una riflessione lucida sulla resilienza energetica globale e sulla necessità di rilanciare un asse transatlantico fondato su innovazione, pragmatismo e interesse reciproco.
Clini richiama l’accordo Bush–Berlusconi del 2001 — che inaugurò una stagione di ricerca congiunta su energie rinnovabili, idrogeno e green chemistry — per evidenziare come oggi, in un mondo segnato da nuove tensioni geopolitiche e da una crescente domanda di energia pulita, la collaborazione tra Italia, Unione Europea e Stati Uniti rappresenti una condizione essenziale di sicurezza e competitività.
Il testo che segue, presentato a Washington, propone una visione concreta di “ecologismo realista”: non la decarbonizzazione come ideologia, ma come strategia industriale. Un appello a costruire un’alleanza energetica euroamericana capace di unire sicurezza, innovazione tecnologica e sviluppo sostenibile — valori che Ambiente d’Italia pone al centro della propria missione culturale.

 

Di Corrado Clini

Prima di tutto, permettetemi di ricordarvi che il 19 luglio 2001, George W. Bush e Silvio Berlusconi hanno firmato a Roma un accordo per la collaborazione Italia-USA nella ricerca sulle tecnologie “pulite” per ridurre le emissioni e affrontare le sfide del cambiamento climatico. Nei successivi 10 anni, abbiamo sviluppato congiuntamente molti progetti in sei principali linee di ricerca (solare, geotermico, bioenergia, idrogeno, stoccaggio di CO2, chimica verde), che sono stati presentati e discussi nelle riunioni del G7, nelle riunioni ministeriali sull’energia pulita e nei principali Forum economici.

Negli ultimi 15 anni, la collaborazione bilaterale è rallentata, così come quella tra gli Stati Uniti e la UE. Spero che l’incontro di oggi segni un nuovo inizio. Sui temi oggi in discussione, consentitemi alcune brevi considerazioni.

La sicurezza energetica non è un obiettivo per l’Italia, né per l’Europa, che può essere pienamente raggiunto attraverso la fornitura di risorse energetiche interne. Da un punto di vista nazionale ed europeo,

  • da un lato, l‘efficienza energetica, l’energia nucleare e le fonti rinnovabili sono pilastri della resilienza e della riduzione della dipendenza;
  • dall’altro, la cooperazione internazionale è la chiave per accedere a fonti sicure di fornitura di energia nonché aderendo a progetti di ricerca e sviluppo delle migliori tecnologie avanzate.

Dal punto di vista dell’Italia, oggi il contesto per la cooperazione con gli Stati Uniti è ovviamente quello dell’Unione europea, in particolare il quadro normativo del Green Deal, con vincoli e dipendenze consolidati che hanno ridotto la competitività dell’UE senza avere effetti positivi rilevanti sul clima globale.

Allo stesso tempo, l’Italia deve rifornirsi in un mercato globale dell’energia che è stato radicalmente cambiato dalla geopolitica negli ultimi 5 anni, mentre la crescente domanda di energia pulita dalle economie emergenti e in via di sviluppo ha modificato la struttura e la tipologia delle tecnologie nell’ultimo decennio. Voglio sottolineare che la domanda di energia pulita non punta a ridurre le emissioni di CO2, ma piuttosto alla necessità di limitare l’inquinamento atmosferico nelle grandi aree urbane dell’Asia, dell’Africa e dell’America Latina.

In questo panorama globale in evoluzione, la cooperazione congiunta USA-UE per la sviluppo di tecnologie a bassa emissione di carbonio dovrebbe essere un’opportunità strategica sia per la competitività nel mercato dell’energia pulita, nonché per la sicurezza energetica interna, rendendo gli Stati Uniti e l’UE meno vulnerabili alle pressioni esterne. Tuttavia, la decarbonizzazione non è un obiettivo ideologico, indipendentemente dalla sua fattibilità economica e sostenibilità. Come ha sottolineato Mario Draghi nella relazione, Il futuro dell’EuropaLa competitività, la decarbonizzazione dovrebbe essere una strategia industriale per aumentare la competitività in un mercato globale dell’energia in rapida evoluzione.

Questo approccio rappresenta un’opportunità fondamentale per la cooperazione transatlantica nel settore dell’energia, per garantire la sicurezza e la resilienza energetica a lungo termine, rafforzando nel contempo il vantaggio competitivo rispetto ad altri attori del mercato globale dell’energia. In conclusione, vorrei sottolineare alcuni punti per rafforzare la cooperazione UE-USA in tecnologie energetiche :

  • Riduzione delle tariffe e delle tensioni commerciali sulle tecnologie energetiche pulite tra l’UE e Stati Uniti
  • Avere un chiaro allineamento sugli standard e sui processi di certificazione per l’energia pulita e tecnologie per facilitare il commercio e la diffusione transatlantici.
  • Istituire un fondo transatlantico di investimento per l’energia pulita al fine di sostenere le imprese che lavorano sulle tecnologie emergenti e promuovere meccanismi per ridurre i rischi dei costi dei progetti.
  • Incoraggiare le joint venture tra le imprese con sede nell’UE e negli Stati Uniti con garanzie rinnovabili sull’energia, idrogeno e tecnologie nucleari, attraverso incentivi fiscali e investimenti.